LA TOSSICITA’ DELLE PLASTICHE... oli minerali, idrocarburi policiclici aromatici, pesticidi, tensioattivi, policlorobifenili, BPA, Ftalati….
Ormai è ben noto che certe sostanze siano pericolose... tuttavia ne siamo continuamente esposti.
E quando si parla di tossicità delle plastiche non bisogna dimenticare anche della vasta categoria dei metalli pesanti, che possono spesso essere veicolati anche tramite alcuni contenitori in plastica, in alluminio etc.
Le sostanze più pericolose fanno parte della categoria detta anche Xenoestrogeni...
Gli Xenoestrogeni sono un tipo di xeno ormone che imita gli estrogeni (esercita effetti biologici analoghi a quelli degli estrogeni). Essi possono essere composti chimici sintetici o naturali. Gli Xeno estrogeni sintetici sono ampiamente utilizzati nei composti industriali, quali, ad esempio, PCB, BPA e ftalati, che hanno effetti estrogenici su un organismo vivente anche se differiscono chimicamente dalle sostanze estrogeniche prodotte internamente dal sistema endocrino di qualsiasi organismo. Gli Xeno estrogeni naturali includono i fito estrogeni che sono xeno estrogeni di origine vegetale. Dato che la principale via di esposizione a questi composti è rappresentata dal consumo di piante contenenti fito estrogeni, a volte sono chiamati "estrogeni dietetici". I Mico estrogeni, sostanze estrogeniche contenute nei funghi, sono un altro tipo di xeno estrogeno e sono anche considerati micotossine. Gli Xeno estrogeni sono sostanze di interesse clinico perché possono mimare gli effetti degli estrogeni endogeni e quindi sono implicati nella pubertà precoce e in altri disturbi del sistema riproduttivo. Gli Xeno estrogeni includono gli estrogeni utilizzati nei trattamenti farmacologici (per i quali l'azione estrogenica ha effetti voluti, come l'etinilestradiolo utilizzato nella pillola contraccettiva); tuttavia anche altri prodotti chimici possono avere effetti estrogenici. Gli Xeno estrogeni sono stati introdotti nell'ambiente da industrie chimiche, aziende agricole e consumatori solo intorno alla fine degli anni 70, ma gli estrogeni arcaici erano ubiquitariamente presenti nell'ambiente ancor prima dell'esistenza del genere umano, dato che alcune piante (come cereali e legumi) utilizzano le sostanze estrogeniche, probabilmente come difesa naturale contro gli erbivori, tramite il controllo della fertilità maschile. Il potenziale impatto ecologico e sulla salute umana degli xeno estrogeni rappresenta una preoccupazione crescente. La parola xeno estrogeno deriva dalle parole greche ξένο (xeno, che significa straniero), οἶστρος (estro, come desiderio sessuale) e γόνο (gene, che significa " generare") e letteralmente significa " estrogeno straniero ". Gli Xeno estrogeni vengono anche chiamati "ormoni ambientali" o "EDC" (Endocrine Disrupting Compounds), composti che disturbano il sistema endocrino. La maggior parte degli scienziati che studiano gli xeno estrogeni, tra i quali quelli dell'“Endocrine Society”, li considerano un grave rischio ambientale che ha effetti dirompenti sugli ormoni, sia per quanto riguarda la fauna selvatica che per gli esseri umani.
Fonte:https://it.wikipedia.org/wiki/Xenoestrogeno
In cima alla classifica ci sono il bisfenolo A (BPA) e gli Ftalati, ma bisonga riocrdare che ce ne sono molti altri PCB, Atrazina, DDT, Diossine, Endosulfan, PBB, Zeranol....
BPA
Il BPA (bisfenolo A) è il monomero utilizzato per produrre policarbonato, resine plastiche ed epossidiche utilizzate come rivestimento nella maggior parte dei contenitori di alimenti e bevande. La capacità globale di BPA è superiore ai 6,4 miliardi di libbre all'anno ed è quindi uno dei prodotti chimici con i massimi volumi prodotti al mondo. Rispetto ad altri bisfenoli, il bisfenolo A è uno xenoestrogeno debole; altri composti, come il bisfenolo Z, hanno avuto forti effetti estrogenici nei ratti. È stato evidenziato che l'esposizione al bisfenolo A e ad altri xenoestrogeni potrebbe provocare patologie negli esseri umani e negli animali. È stato inoltre dimostrato che il bisfenolo S (BPS), un analogo del BPA, può alterare l'attività estrogenica. Uno studio ha rilevato che, quando le cellule ipofisarie in coltura del ratto sono state esposte a bassi livelli di BPS, questo ha alterato la via di segnalazione estrogeno-estradiolo e ha provocato il rilascio inadeguato di prolattina.
Atrazina
L'atrazina è ampiamente utilizzata come diserbante per controllare le
specie infestanti a foglia larga che crescono in colture come quelle del
mais, della canna da zucchero, del fieno e del frumento invernale; è
applicata anche ad alberi di Natale, giardini residenziali, campi da
golf, e altre aree ricreative. L'Atrazina è il secondo pesticida più
venduto al mondo e il diserbante più utilizzato negli Stati Uniti.
DDT
Il DDT (diclorodifeniltricloroetano) è stato ampiamente utilizzato nei pesticidi nell'agricoltura fino a quando non è stato vietato nel 1972 negli Stati Uniti a causa dei suoi effetti pericolosi per l'ambiente. Il DDT continua ad essere utilizzato in molte parti del mondo, in ambito agricolo, per il controllo degli insetti e per combattere la diffusione della malaria. Il DDT e i suoi metaboliti DDE e DDD persistono nell'ambiente e si accumulano nei tessuti grassi.
Diossine
Le diossine sono un gruppo di sostanze chimiche altamente tossiche che vengono rilasciate durante i processi di combustione, la produzione di pesticidi o durante i processi di sbiancamento del legno. Si pensa che il consumo di grassi animali sia la principale via di esposizione umana.
Endosulfan
L'endosulfan è un insetticida utilizzato per numerosi vegetali, frutta, cereali ed alberi. L'Endosulfan può essere prodotto come concentrato liquido, polvere o in pastiglie. L'esposizione umana avviene tramite il consumo di cibo o acque contaminate.
PBB
I PBB (bifenili polibromurati) sono sostanze chimiche aggiunte alle materie plastiche utilizzate nei monitor di computer, televisori, tessuti e schiume plastiche per renderli più difficili da bruciare. La fabbricazione di PBB negli Stati Uniti è stata interrotta nel 1976 ma, poiché non si degradano facilmente, i PBB vengono ancora trovati nel suolo, nell'acqua e nell'aria.
PCB
I PCB (policlorobifenili) sono sostanze chimiche organiche artificiali note come idrocarburi clorurati. I PCB sono stati prodotti principalmente per essere utilizzati come fluidi refrigeranti ed isolanti, data la loro stabilità chimica, bassa infiammabilità e la loro capacità di isolamento elettrico. I PCB sono stati vietati nel 1979 ma, sotto forma di DDT, continuano a persistere nell'ambiente.
Ftalati
Gli ftalati sono plastificanti che forniscono la durevolezza e la flessibilità a materiali plastici come il cloruro di polivinile. Gli ftalati ad alto peso molecolare vengono utilizzati nelle pavimentazioni, nei rivestimenti e nei dispositivi medicali quali sacche per flebo e tubi. Gli ftalati a basso peso molecolare sono presenti in profumi, lozioni, cosmetici, vernici, lacche e rivestimenti, anche nel settore farmaceutico.
Zeranol
Lo Zeranol è attualmente utilizzato come fattore di crescita anabolizzante per il bestiame negli Stati Uniti e in Canada. È stato vietato nell'UE a partire dal 1985, ma è ancora presente come contaminante nei prodotti a base di carne che sono stati esposti ad esso.
Fonte:https://it.wikipedia.org/wiki/Xenoestrogeno
Il primo (il BPA) è abbastanza noto, se ne sente parlare spesso in riferimento ai biberon per bambini. Quelli di nuova generazione non lo contengono, ma in passato non era così. Il bisfenolo A ha caratteristica di avere una struttura chimica che, molto simile ad alcuni estrogeni, altera l’attività dell’apparato endocrino e interferisce con la salute riproduttiva.
Nello specifico, pare che il bisfenolo A abbia affinità per i recettori di alcuni ormoni steroidei (estrogeni) e sia responsabile della compromissione dello sviluppo neurale. Non solo, il bisfenolo A risulta coinvolto nell'alterazione dello sviluppo sessuale del feto maschile, nella riduzione della fertilità dell'uomo, nelle complicazioni della mammella ed in quelle a carico della prostata (cancro). Nelle femmine, il bisfenolo A interferisce anche sui recettori cardiaci determinando il rilascio di calcio dal reticolo sarcoplasmatico con relativa aritmia cardiaca.
E ancora…
_ emicrania,
_ cancro al seno e all’endometrio
_ tumore alla prostata
_ problemi della tiroide
_ endometriosi,
_ tumore al fegato
_ infertilità
Secondo gli studi condotti nel 2008, la somministrazione di bisfenolo A determina diversi effetti endocrini che consentono di definire una dose massima giornaliera (TDI) bassissima, pari a 0,05 mg/kg.
Gli ftalati, invece, influiscono soprattutto sull’apparato riproduttivo maschile causando seri problemi come il criptorchidismo, malformazioni al pene, diluizione degli spermatozoi, oltre a essere collegati con la sindrome metabolica.
Cos'è il bisfenolo?
Il bisfenolo, anche se sarebbe più corretto parlare di bisfenoli, è un composto che si ricava per condensazione acida o alcalina di due molecole di fenolo con una molecola di aldeide o di chetone. Per esterificazione del bisfenolo con difenilcarbonato (o per condensazione con fosgene) si ottengono i policarbonati termoplastici; alcuni tipi di disfenolo vengono impiegati come stabilizzatori di monomeri o polimeri come resine e cauciù. Il bisfenolo clorurato viene impiegato come fungicida e/o disinfettante.
Bisfenolo A
Bisfenolo A - C15H16O2: il bisfenolo A viene ottenuto dalla condensazione di due molecole di fenolo; abbreviato BPA o anche noto come 2-2 bis (4-idrossifenil) propano, il bisfenolo A è un composto fondamentale nella produzione di plastiche ed additivi, e risulta uno dei monomeri principali nella sintesi di policarbonato.
Applicazioni del bisfenolo A
Le applicazioni del bisfenolo A sono ampie e molto diffuse; nonostante sia stato parzialmente ritirato dal commercio, il bisfenolo A è ancora largamente utilizzato nella produzione di articoli nazionali ed esteri piuttosto diffusi. Non è raro che suoi derivati come il policarbonato, entrino involontariamente a far parte degli oggetti che utilizziamo quotidianamente; la classificazione delle plastiche varia da 1 a 7 ed il bisfenolo A è contenuto sia nei prodotti contrassegnati dal numero 3 che da quelli marchiati col numero 7.
In particolare, proprio il policarbonato ottenuto con bisfenolo A possiede caratteristiche fisiche eccelse (soprattutto di durezza) ; è molto resistente, pertanto viene utilizzato per la produzione di: giocattoli, bottiglie, attrezzature sportive, dispositivi medici ed odontoiatrici, lenti per gli occhiali, supporti ottici, elettrodomestici, caschi di protezione e otturazioni dentarie.
Non è tutto, le resine epossidiche a base di bisfenolo A sono un ottimo rivestimento interno delle lattine utilizzate come contenitori per alimenti e per le bevande.
Si noti come TUTTI i prodotti sopra indicati possano facilmente venire ingeriti; oltre al rivestimento interno delle lattine, alla bottiglie in plastica ed agli attrezzi dentari, il bisfenolo A costituisce gran parte delle materie prime utilizzate nella produzione dei giocattoli per bambini.
Tossicità del bisfenolo A
Quasi un secolo fa, il bisfenolo A è stato sospettato di nuocere gravemente alla salute dei consumatori, ma solo nel 2008 questi accertamenti sono stati enfatizzati e divulgati dalle istituzioni competenti; a questo punto, molti dei produttori e dei venditori di bisfenolo A sono stati "indotti" a bloccarne il commercio.
Nello specifico, pare che il bisfenolo A abbia affinità per i recettori di alcuni ormoni steroidei (estrogeni) e sia responsabile della compromissione dello sviluppo neurale. Non solo, il bisfenolo A risulta coinvolto nell'alterazione dello sviluppo sessuale del feto maschile, nella riduzione della fertilità dell'uomo, nelle complicazioni della mammella ed in quelle a carico della prostata. Nelle femmine, il bisfenolo A interferisce anche sui recettori cardiaci determinando il rilascio di calcio dal reticolo sarcoplasmatico con relativa aritmia cardiaca.
Secondo gli studi condotti nel 2008, la somministrazione di bisfenolo A determina diversi effetti endocrini che consentono di definire una dose massima giornaliera (TDI) bassissima, pari a 0,05 mg/kg. Tuttavia, rimanendo al di sotto di tale soglia e pur considerando eventuali condizioni potenzialmente a rischio come la gravidanza, anche grazie alla velocità di smaltimento metabolico di questa molecola, non c'è motivo di credere che l'utilizzo di bisfenolo A per la plastica e per i rivestimenti possa nuocere gravemente alla salute dei consumatori.
Pur trattandosi di una molecola moderatamente tossica sarebbe opportuno limitarne il contatto ed evitarne assolutamente l'ingerimento anche accidentale.
Bibliografia:
• Nuovo dizionario di merceologia e chimica applicata. Volume 2 – V. Villavecchia, G. Eigenmann – Hoepli
Oltre alle Plastiche dobbiamo ricordare anche i Danni da Metalli Pesanti...
I metalli pesanti sono presenti piu' di quanto pensiamo nella nostra quotidianità e alcune tipologie di plastiche possono contenerne e rilasciarne tracce di diversi tipi piu' o meno consistenti nei cibi e nelle bevande con cui vengono a contatto.
Tra i metalli pesanti che creano danni all'organismo ricordiamo:
• Allumino - Danni al sistema nervoso centrale, demenza, perdita di memoria
• Antimonio - Danni cardiaci, diarrea, vomito, ulcera allo stomaco
• Arsenico - Cancro linfatico, cancro al fegato, cancro della pelle
• Bario - Aumento della pressione arteriosa, paralisi
• Bismuto - Dermatite, stomatite ulcerosa, diarrea
• Cadmio - Diarrea, dolori di stomaco, vomito, fratture ossee, danni immunitari, disordini psicologici
• Cromo - Danni ai reni e al fegato, problemi respiratori, cancro polmonare, morte
• Rame - Irritazioni al naso, bocca ed occhi, cirrosi epatica, danni al cervello e ai reni
• Gallio - Irritazione alla gola, difficolta' respiratorie, dolori alla cassa toracica
• Afnio - Irritazione agli occhi, alla pelle e alle mucose
• Indio - Danni al cuore, reni e fegato
• Iridio - Irritazione agli occhi e al tratto digestivo
• Lantanio - Cancro polmonare, danni al fegato. E’ presente nei televisori a colori
• Piombo - Frutta, verdura, carni, cereali, vino, sigarette ne
contengono. Danni al cervello, disfunzioni alla nascita, danni ai reni,
difficolta' di apprendimento, distruzione del sistema nervoso
• Manganese - Coagulazione del sangue, intolleranza al glucosio, disordini allo scheletro
• Mercurio - Distruzione del sistema nervoso, danni al cervello, danni al DNA
• Nickel - Embolia polmonare, difficolta' respiratorie, asma e bronchite cronica, reazione allergiche della pelle
• Palladio - Altamente tossico e carcinogeno, irritante
• Platino - Alterazioni del DNA, cancro, danni all’intestino e reni
• Rodio - Macchie alla pelle, potenzialmente tossico e cancerogeno
• Rutenio - Altamente tossico e carcinogeno, danni alle ossa
• Scandio - Embolia polmonare, minaccia il fegato quando accumulato nel corpo
• Argento - Usato come colorante E174, emicrania, difficolta'
respiratorie, allergie della pelle, estremamente concentrato causa coma e
morte
• Stronzio - Cancro ai polmoni, nei bambini difficolta' di sviluppo delle ossa
• Tantalio - Irritazione agli occhi, e alla pelle, lesione del tratto respiratorio superiore
• Tallio - Usato come veleno per topi, danni allo stomaco, al
sistema nervoso, coma e morte, per chi sopravvive al Tallio rimangono
danni al sistema nervoso e paralisi
• Stagno - Irritazione agli occhi e alla pelle, emicrania, dolori di stomaco, difficolta' ad urinare
• Tungsteno - Danni alle mucose e alle membrane, irritazione agli occhi
• Vanadio - Disturbi cardiaci e cardiovascolari, infiammazioni allo stomaco ed intestino
• Ittrio - Altamente tossico, cancro ai polmoni, embolia polmonare, danni al fegato